” [...] Le sculture di cemento, minimali e materiche – anch’esse eternizzazione di un archetipo – di Tiziano Bellomi, i cui oggetti artistici (selezionati tra le opere prodotte da altri artisti), cementificati e imprigionati dentro l’oggetto-manufatto, rifuggono un’immediata quanto parziale fruizione visiva, si allontanano da un giudizio critico superficiale e sommario e ridiscutono – intraprendendo molteplici digressioni concettuali tra apparenza ed essenza – i principi di verità e di autorevolezza di forme d’arte che ambirebbero ad essere onnipresenti nel tempo, condannate invece all’eterna assenza [...] “.
(da testo critico Tiziano Bellomi | Axial Ages, a cura di Gaetano Salerno)
L’oggetto assente (ovvero onnipresente) – testo critico a cura di Gaetano Salerno