” [...] i corpi riponderati, ricostruiti e ricontestualizzati dei reportage fotografici di Federica Palmarin evidenziano il labile confine tra realtà fisica e sfera psichica e la ricerca di una comunione tra forma e sostanza dell’essere biologico, alla conquista di armonie che la natura stessa non è in grado di intuire né di intercettare [...]“.
(da testo critico La Macchina Imperfetta, a cura di Gaetano Salerno)