Simone Bonato
” [...] lontano dunque dal controllo totale del pennello sul pigmento e dalla riflessiva lentezza con la quale il pigmento organizza porzioni di tridimensionalità sulla tela, Simone Bonato stabilisce gli intenti del suo fare arte limitandosi a condurre una materia liquida e dinamica, osservandone poi i principi vitali contenuti in essa, cercandone di orientarne gli epiloghi prima che questa indurisca e stabilisca la propria forma – decretando così anche la propria sostanziale e definitiva presenza – nel mondo delle immagini [...]“. (da testo critico Simone Bonato | Assenza...
Read MoreFiuto Rama
” [...] In questo tutto che l’autoritario e inconfutabile assioma del “best before” trasforma troppo celermente in troppo si scorgono le lettere dell’alfabeto artistico di Fiuto Rama, alfabeto di diretta discendenza pop e, in quanto tale, espressione più vera di quella compulsiva sottocultura che ci contraddistingue e ci connota come esseri contemporanei. Ogni quadro intrappolato e composto dai nostri scarti riproduce così l’immagine inattesa della nostra vera natura, riemersa dal comodo e anonimo nascondiglio del cassonetto. Compro quindi sono, elimino per essere...
Read MoreClaudio Tesser
” [...] Il pittore – un tempo lontano sull’orlo del precipizio occultato – compie oggi il balzo difficoltoso quanto necessario nel mare della nebbia e dell’incerto; non più vittima di una natura matrigna aizzata da divinità sconosciute intuisce e svela nel caos atmosferico linguaggi cifrati guida, pitto-scritture sfumate eppure costantemente affioranti come criptiche risposte in attesa di codifica. Tra la condizione terrena e quella celeste si insinua una primordiale forma di giudizio, del quale l’artista è interprete, come concetto-tramite kantiano sospeso tra fenomeno e...
Read MoreLoris Drago
” [...] il luogo metaforico in cui sperimentare nuove formule dell’arte, nuove composizioni attraverso le quali indagare e riportare ordine, logica e senso alla realtà materiale e spirituale dell’Universo; parafrasando quel morboso bisogno tipico della cultura occidentale di conoscenza oltre ogni etica, oltre ogni senso, oltre ogni limite, anche la ponderazione del gesto deve scontrarsi con la sua componente accidentale e l’errore divenire stimolo all’autocorrezione, parte integrante di un processo di apprendimento e di avvicinamento alla conoscenza, ad una probabile quanto...
Read MoreGiuseppe Marco Basile
” [...] Nella riconoscibilità e nella dolcezza di un tratto che prescinde dalla durezza asettica di prospettive scientifiche e struttura le profondità su monocromatismi o campiture o pennellate grezze di colori giustapposti, alternando i toni caldi ai freddi, nasce così immediata una forza seduttiva che coinvolge dapprima il guardare, seguendo linermente (nell’accezione di tempo e spazio) l’incedere ininterrotto e ipnotico della pennellata curvilinea tracciata di grafite e permanent marker e poi il percepire empaticamente le forme, sottoposte quasi ad un’azione tattile che...
Read MoreLiliana Pedrini
” [...] Il vento, impalpabile eppure vivo, recante in sé l’idea del mutamento e del cambiamento, è forse in questi lavori l’unico appiglio naturalistico ancora presente, la citazione sommessa di una realtà visiva in lento ma inesorabile disfacimento, strutturata da diagonali taglienti e nette che imprimono un senso di verticalismo e di ascesa ad una materia che cerca riscatto nell’immaterialità, liberandosi dal vincolo grave della linea e del contorno [...]“. (da testo critico Liliana Pedrina | Segni della Visione, a cura di Gaetano Salerno) Liliana Pedrini – Segni...
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