Fabrizio Vatta

” [...] il colore forma e deforma, individua e cancella. In questo binomio realizzativo disegnare una traccia per poi occultarla trasmette l’essenza sfaccettata della vita: assorbire un dato reale, una suggestione fisica per poi esploderla nella materia che ne amplifica esponenzialmente il sentimento di base, ammantando ogni angolo della sfera visibile della sua essenza con pasta cromatica fluida e dinamica, scrive la teologia di un mondo occulto in divenire in cui esserci, figurare, rappresentata la sola antitesi al nichilismo [...]“.   (da testo critico Fabrizio Vatta |...

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Federica Palmarin

” [...] i corpi riponderati, ricostruiti e ricontestualizzati dei reportage fotografici di Federica Palmarin evidenziano il labile confine tra realtà fisica e sfera psichica e la ricerca di una comunione tra forma e sostanza dell’essere biologico, alla conquista di armonie che la natura stessa non è in grado di intuire né di intercettare [...]“. (da testo critico La Macchina Imperfetta, a cura di Gaetano Salerno)    

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Raimondo Squizzato

” [...] Ogni immagine è la sinossi di un racconto e la sintesi di un’intuizione pittorica, il suo divenire gesto e segno coincide con la nascita di anime indipendenti e libere, ciascuna foriera di una propria verità silenziosa, di un’innegabile ragion d’essere, desumibile dai primari ma significativi elementi utilizzati dall’artista per la mappatura e la gestazione iconica di moti e apparenze di volti, corpi e membra, epifania di intelletti piuttosto che di intellettualismi [...]“. (da testo critico Raimondo Squizzato | Fisiognomica delle Coscienze, a cura di Gaetano...

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Riccardo Costantini

” [...] Le iperboli di corpi e carni vivide esposte al sole di Costantini, offerte senza schermi moralistici, attirano voyeuristicamente la nostra attenzione, costringendoci poi a proseguire oltre la sensualità dei corpi, intuire nei frame pittorici una visione sincretica di una quotidianità anonima dipanata in lungo, desiderosa di essere guardata, ascoltata, dipinta e prossima alla consacrazione iconica conferita dal potere eterno e commemorativo della pittura che dialoga con la fotografia e inverte i ruoli di chi osserva e di chi invece è osservato [...]“. (da testo...

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Enrico Bonetto

” [...] l’ingannevole facciata di azioni easy, meccanicamente gestuali, riafferma infatti, attraverso l’azione dell’esplorazione empirica dei ricordi, come in gioco di curiose osservazioni fanciullesche, il bisogno di riunificazione armonica di spazio, tempo e materia in nuovi contesti che l’artista avvicina con lo stesso rispetto con il quale si rievoca un pensiero prezioso e lontano, per recuperare decadenti reminescenze emotive e sedimenti psichici improvvisamente bisognosi di ricollocarsi in un presente narrativo che l’artista intende esprimere e condividere...

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Anastasia Moro

” [...] Analizzare un dato oggettivamente bello, evidenziarne meticolosamente i dettagli soffermandosi sui microcosmi strutturali sposta la ricerca di Anastasia dal piano puramente estetico a quello concettuale: la bellezza alla quale alludono queste composizioni, il fascino dell’arabesco del quale ignoriamo l’origine e la fine e del quale soltanto possiamo invidiarne la determinazione della presenza con la quale costringe i nostri sguardi a continui scarti prospettici, dall’esterno al centro della tela, esistono prima che la materia esploda in conquiste di riconoscibilità ed...

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