” [...] Tra analessi e prolessi, spostando rapidamente il piano narrativo dalla certezza indubitabile del passato (archivio storico delle memorie) all’incertezza inopinabile del futuro (archivio delle speranze), accetta l’inesistenza del tempo inteso come filo logico dell’esistenza; negato così l’assioma dell’assolutezza, nessun concetto universale sembra proporsi con tanta esattezza da non contemplare l’idea di casualità o, quantomeno, da non considerare e poi confutare l’inferenza costruttivista della teoria [...] “.
(da testo critico Carlo Pucci | Distacco Invernale, a cura di Gaetano Salerno)