” [...] l’esigenza di un ritorno alla Natura (la ricerca cioè di una redenzione biologica in risposta alle transitorie e discordanti conflittualità della psiche) enunciata da pochi e significativi elementi; l’albero, l’acqua, il fuoco, la cera, il sangue per richiamare un germe iniziatico promulgandone l’intensità oltre l’effimera durata degli strumenti organici di cui dispone per crescere e individuare la propria morfologia sempre incerta perché dovuta a troppe variabili sociali e culturali. Emergono spesso – per quanto accuratamente svuotati della valenza citazionista – gli assunti di Joseph Beuys frammisti alle teorizzazioni di Richard Wollheim, attraverso i quali ricondurre l’analisi istintivamente all’oggetto inatteso, inserito in un contesto altro per risvegliarne la spiritualità iconica liberandolo dal peso della materia e, attraverso esso, mutuare l’idea in ideale e rendere ciascuna azione critica simile a preghiere per iniziati [...]“.
(da testo critico Adolfina De Stefani e Antonello Mantovani | Epigenesi di un’azione semplice, a cura di Gaetano Salerno)