” [...] il luogo metaforico in cui sperimentare nuove formule dell’arte, nuove composizioni attraverso le quali indagare e riportare ordine, logica e senso alla realtà materiale e spirituale dell’Universo; parafrasando quel morboso bisogno tipico della cultura occidentale di conoscenza oltre ogni etica, oltre ogni senso, oltre ogni limite, anche la ponderazione del gesto deve scontrarsi con la sua componente accidentale e l’errore divenire stimolo all’autocorrezione, parte integrante di un processo di apprendimento e di avvicinamento alla conoscenza, ad una probabile quanto incerta comprensione [...]“.
(da testo critico Loris Drago | L A B, a cura di Gaetano Salerno)