Anastasia Moro

” [...] Analizzare un dato oggettivamente bello, evidenziarne meticolosamente i dettagli soffermandosi sui microcosmi strutturali sposta la ricerca di Anastasia dal piano puramente estetico a quello concettuale: la bellezza alla quale alludono queste composizioni, il fascino dell’arabesco del quale ignoriamo l’origine e la fine e del quale soltanto possiamo invidiarne la determinazione della presenza con la quale costringe i nostri sguardi a continui scarti prospettici, dall’esterno al centro della tela, esistono prima che la materia esploda in conquiste di riconoscibilità ed inizi l’inevitabile percorso di corruzione, verso la naturale decadenza alla quale essa è destinata [...]“.

 

(da testo critico Anastasia Moro | La vanità degli elementi, a cura di Gaetano Salerno)