” [...] lontano dunque dal controllo totale del pennello sul pigmento e dalla riflessiva lentezza con la quale il pigmento organizza porzioni di tridimensionalità sulla tela, Simone Bonato stabilisce gli intenti del suo fare arte limitandosi a condurre una materia liquida e dinamica, osservandone poi i principi vitali contenuti in essa, cercandone di orientarne gli epiloghi prima che questa indurisca e stabilisca la propria forma – decretando così anche la propria sostanziale e definitiva presenza – nel mondo delle immagini [...]“.
(da testo critico Simone Bonato | Assenza della materia, a cura di Gaetano Salerno)