” [...] Fibra di carbonio, reti metalliche, acciaio inox, plexiglass, lamiere sagomate, canne di vetro, granulati e polveri di marmo e di vetro: codificando l’opera solo all’esterno di sé stessa, parallelamente ai linguaggi innovativi che caratterizzano l’agire dell’artista, Angelo Muriotto intraprende un’operazione di riscrittura dei materiali e di letterature combinate, lasciando emergere la loro naturale forza espressiva intrinseca accentuata dai loro processi binari, dal loro miscelamento e disgiungimento, dalla loro sovrapposizione [...].”
(da testo critico Angelo Muriotto | Il Pieno e il Vuoto, a cura di Gaetano Salerno)
Angelo Muriotto – Il Pieno e il Vuoto_testo critico