” [...] Ponderato dunque il gesto e calibrata l’azione, l’artista sottrae gradualmente consistenza alla materia per liberare dal peso la linea (quella stessa linea che secondo Piet Mondrian rappresenta, nel dipingere, “il principale mezzo d’espressione”) fino a giungere a valori compositivi estremi, prossimi all’azzeramento suprematista, ultima testimonianza vitale di un’idea neo-platonica di bellezza nella quale la forma incontra il concetto e svela, nell’inconsistenza del colore e del rumore, un progetto alto e spirituale [...]“.
(da testo critico Ekoè Diane Virginie | Drawmind and Sculpturemind, a cura di Gaetano Salerno)