Massimo Casagrande

” [...] accettata l’inconsistenza della vita e del fattore casuale della sua illogica forza auto-distruttrice, rappresenta invece un ritorno all’ordine agognato sebbene utopico; nel tentativo estremo di salvezza che nega la caotica illeggibilità delle macchie cromatiche riorganizzandosi in superfici laccate e monocrome, l’artista opera profondi squarci che ostinatamente cerca di ricucire prima che il tessuto si sfaldi e sveli, sanguinante, il nulla che l’illusione della quinta pittorica sottende e nega [...]“.

 

 

(da testo critico Massimo Casagrande | Assalto al tempo nascosto, a cura di Gaetano Salerno)